venerdì 21 novembre 2014

Merano Wine Festival 2014, grande attenzione ai vini biodinamici

oradea romania

Dal 7 al 10 Novembre, nell’elegante Kurhaus nel centro storico diMerano, si terrà il Merano Wine Festival. Per gli appassionati di vino e gli esperti del settore questo festival dedicato al vino è forse l’evento più atteso dell’anno. Per i produttori delle aziende partecipanti è una grande opportunità per intrattenere proficui rapporti di lavoro. Per gli appassionati è invece l’occasione per imparare tantissimo sul vino e confrontarsi direttamente con i produttori. Chi sa che è un evento da non perdere ha già organizzato tutto, albergo, trasporti e biglietti. Per chi invece non c’è mai stato, ecco tre buone ragioni per organizzare il prossimo weekend a Merano.
1) Le aziende e i vini – italiani e stranieri – che vi partecipano sono stati selezionati con l’idea di portare all’interno del festival solo il meglio, sia a livello nazionale che internazionale. La qualità dei vini è quindi elevatissima.
2) Se non si è degli esperti conoscitori di vino, è un’occasione per imparare a bere bene e consapevolmente e a saper scegliere il vino al momento dell’acquisto.
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3) Il Merano Wine Festival è anche un’ottima scusa per visitare Merano e l’Alto Adige, godere di magnifici panorami, gustare la cucina altoatesina e fare un salto alle terme – in centro città – per un momento di relax.
Che cosa c’è in programma in questa edizione? Cult2014 è un evento dedicato a 41 aziende che da più di 20 anni sono diventate riferimento per il territorio vitivinicolo italiano. Si terrà nel pomeriggio del venerdì 7 novembre al Pavillon des Fleurs. Meglio prenotare. Nella stessa giornata si terrà all’Hotel Terme un forum – Merano WineWorld Economic Forum – su un’importante tematica:
Quale modello di sostenibilità per essere efficienti sul mercato?
L’intera giornata del 7 sarà dedicata ai vini bio e biodinamici. Saranno presenti 60 aziende. La realtà dei vini biologici e biodinamici, negli ultimi anni, è in grande espansione. La produzione biodinamica, rispetto a quella biologica, si distingue per l’utilizzo ancora più ridotto di sostanze chimiche in vigna. Si serve degli equilibri del suolo e delle forze energetiche stagionali nella gestione della coltura e di “rimedi” naturali per rinforzare le difese immunitarie della pianta. Nicolas Joly è uno dei precursori della viticoltura biodinamica mondiale ed è l’ideatore della Le Renaissance des Appellations, l’associazione di vignaioli attivi in tutto il mondo che praticano l’agricoltura biodinamica. Nel pomeriggio di domenica 9 si terrà una degustazione guidata dei vini dell’azienda abruzzese Emidio Pepe, che fa parte della Renaissance e che si dedica al biodinamico dal 1998. Sarà una verticale di 8 Montepulciano d’Abruzzo di annate comprese tra il 1983 e il 2010.
Prima o dopo essersi fatti “rapire” dalle numerose eccellenze italiane, girando per le sale del Kurhaus, bisogna far tappa dai produttori internazionali: imperdibile la degustazione proposta dall’Union des Grands Crus de Bordeaux o i banchi d’assaggio di Sudafrica, Georgia, Kazakhstan, Austria e Argentina. Un’attenzione particolare – in questa edizione – sarà data ai vini rumeni. La Romania e le sue 15 aziende selezionate al Merano rappresentano 6000 anni di storia del vino – da Dionisio ad oggi – conosciamola meglio. Non solo vino a Merano, un’esposizione culinaria nella Gourmet Arena per gli appassionati di birra, ma anche di tartufi, specialità dolciarie, prodotti a base di pesce, olio, formaggi, sarà una piacevole pausa tra una degustazione e l’altra.



MI METTO IN PROPRIO

di Maria Chiara Furlò
Trasformare un'intuizione in azienda. Letteradonna.it vi spiega come fare in 4 mosse.
In un periodo in cui il mercato del lavoro langue e la disoccupazione femminile ha sfiorato il record del 14%, una delle soluzioni per restare attive sembra essere quella di mettersi in proprio. Non a caso secondo gli ultimi dati Unioncamere, le  società avviate da donne crescono con un ritmo dello 0,73%, superiore alla media complessiva che si attesta attorno allo 0,43%. A oggi le imprenditrici italiane sono 1,3 milioni su un totale di 6 milioni, praticamente il 21% .
Agricoltura, sanità, servizi alla persona, istruzione commercio e turismo sono i settori in cui più spesso le donne decidono di operare.
Ma avere una idea di impresa non basta. Lo zoccolo più duro da superare è reperire i capitali per trasformare una intuizione in una società vera e propria. Ecco le banche che possono darvi una mano e le principali agevolazioni pubbliche e private di cui potete usufruire una volta steso il business plan.
Le donne che fanno impresa in Italia
Le donne che fanno impresa in Italia sono 1,3 milioni.
1. I FINANZIAMENTI BANCARI
L’Abi (associazione bancaria italiana), in collaborazione con il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dello sviluppo economico, d’intesa con le associazioni imprenditoriali di categoria maggiormente rappresentative delle imprese (Confindustria, Confapi, Rete imprese Italia, Alleanza delle cooperative italiane), lo scorso 4 giugno ha sottoscritto  un protocollo d’intesa, che prevede un quadro di interventi per favorire l’accesso al credito delle imprese femminili nelle diverse fasi del loro ciclo di vita ovvero della vita lavorativa delle libere professioniste.
Le banche aderenti sono diverse (leggi elenco qui). Ciascuna di esse mette a disposizione delle imprese femminili e delle lavoratrici autonome uno specifico plafond finanziario, destinato alla concessione di finanziamenti, a condizioni competitive, per  realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa ovvero della libera professione; favorire la costituzione di nuove imprese a prevalente partecipazione femminile ovvero l’avvio della libera professione; per la ripresa delle Pmi e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.
Il protocollo d’intesa prevede anche  la possibilità che il rimborso del capitale dei finanziamenti erogati possa essere sospeso, una sola volta nell’intero periodo dell’ammortamento del finanziamento bancario e per un periodo fino a 12 mesi, nel caso di maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma; grave malattia dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma, ovvero del suo coniuge, o convivente, o dei figli anche adottivi; malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado conviventi dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma.
2. I FINANZIAMENTI PUBBLICI
Ma anche l’Unione Europea può aiutarvi ad avviare una attività in proprio attraverso fondi appositi che poi vengono gestiti dalle singole Regioni italiane.
Periodicamente, sul tuo sito regionale, sono pubblicati bandi emessi in base alle esigenze territoriali. I contributi sono riservati ai residenti nel territorio per l’avvio di nuove attività o acquisto di attività preesistenti con progetti innovativi.
Alcuni di questi fondi o una parte di essi possono essere a fodno perduto (ovvero senza obbligo di restituzione). Gli importi e le modalità di erogazione variano sia in base al tipo di investimento da realizzare sia  del territorio dove l’impresa risiede. agenzie di modelle in romania
3. AGEVOLAZIONI EUROPEE: COSÍ SI ENTRA NELLA RETE
La Commissione europea ha aperto un portale dedicato all’imprenditorialità femminile(lo trovi qui), con collegamenti a contatti, eventi e opportunità di networking tra gli Stati membri. Queste e altre informazioni sono reperibili all’indirizzo web: Mentre larete europea per la promozione dell’imprenditorialità femminile (WES) riunisce rappresentanti dei governi di 30 paesi europei per fornire consulenza, sostegno e informazioni alle donne imprenditrici, aiutandole a migliorare il loro profilo e espandere le proprie attività.
L’istituzione pubblica una relazione annuale di attività da parte dei governi nazionali. Dal 2011 esiste la “Rete europea dei mentori per le donne imprenditrici” di cui fanno parte 17 paesi: Albania, Belgio, Cipro, Macedonia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Montenegro, Paesi Bassi, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Turchia e Regno Unito. La rete fornisce consulenza e sostegno alle donne imprenditrici su start-up, esecuzione e crescita delle loro imprese nella fase iniziale della loro vita (dal secondo al quarto anno di esistenza di una nuova impresa a conduzione e proprietà femminile). investire in romania
4. BANDI NAZIONALI E CONCORSI LOCALIInoltre il Ministero per lo Sviluppo Economico e i vari enti locali mettono a disposizione ogni anno fondi speciali attivando bandi per la nascita di imprese avviate da donne, in attuazione della Legge 215/1992, che di volta in volta si declinano a livello locale.
Agli aiuti possono accedere tutte le piccole imprese che abbiano una gestione prettamente femminile: le ditte individuali con a capo una donna, le società di persone e le cooperative con almeno il 60% di soci donne, le società di capitali in cui almeno 2/3 delle quote siano detenute da donne e in cui l’organo d’amministrazione sia composto per 2/3 da amministratrici. Le imprese devono avere meno di 50 dipendenti e un fatturato che non superi i 7 milioni di EURO l’anno.

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