BUCAREST - Nel primo trimestre del 2015 la Romania ha registrato il piu' alto avanzo del consumo interno dall'arrivo della crisi economica del 2008, del 2,6 per cento rispetto al medesimo periodo del 2014. Lo rileva una relazione realizzata dalla compagnia di consulenza Ernst&Young. Secondo gli autori dello studio, la crescita del consumo interno nei primi tre mesi dell'anno ha superato le attese, grazie alla crescita economica del paese che nel medesimo periodo e' stata del 4,2 per cento.
Sempre più persone visitano la Romania per scopi medici e in particolare per risolvere i problemi stomatologici. Questo perché i servizi stomatologici in Romania sono di alta qualità ed a un prezzo molto inferiore a quello dei loro paesi d'origine. Così è nato il "turismo medico", sempre più praticato in questo paese.consulenza in bucurest romania
In questo contesto, due imprenditori romeni hanno avuto l'iniziativa di un "concetto unico" per abbinare i servizi medici a quelli turistici, creando il "Centro di Eccellenza in Turismo e Salute" (www.healthandtourism.eu). Hanno investito centinaia di migliaia di dollari in attrezzature all'avanguardia con tecnologia avanzata ed in una squadra professionale di medici romeni e stranieri, di grande esperienza, al fine di garantire cure mediche complesse con standard elevati. investire in romania
Il "Centro di Eccellenza in Turismo e Salute" si estende su una superficie di 400 metri quadrati e offre servizi medici e di turismo integrato: cure odontoiatriche per adulti e bambini, implantologia orale, radiologia, chirurgia plastica e cosmetica, biglietti d’aereo, prenotazioni alberghiere, turismo medico e consulenza educativa (dagli studi all'estero ai camp educazionali). Il centro si trova all'interno di un hotel, in modo che i pazienti possano beneficiare di alloggi, ristoranti ed un ampio centro benessere.ditta rumena
A questo si aggiunge l'aumento dello stipendio medio netto del 7 per cento e la riduzione dell'inflazione intorno al 2 per cento. Gli specialisti si dichiarano fiduciosi sul fatto che il paese sara' in grado di mantenere lo stesso ritmo di crescita del consumo interno su tutto il 2015, le prospettive sono ottimistiche grazie soprattutto alla riduzione dell'Imposta sul valore aggiunto (Iva) per i generi alimentari dal 1 giugno scorso.
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Per quanto riguarda il prodotto interno lordo del paese, la compagnia di consulenza anticipa un incremento del 3,1 per cento per quest'anno (con proiezioni fino al 4,5%) e del 3,6 per cento per il 2016, con possibilità arrivi addirittura al 5%. Gli investimenti diretti esteri sono stati pari a 1,29 miliardi di euro nei primi cinque mesi di quest'anno, in crescita del 18 per cento rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Lo riferisce la Banca nazionale della Romania con un comunicato. Il più alto livello di quest'anno per gli investimenti esteri è stato registrato nel mese di marzo, quando hanno raggiunto 476 milioni di euro, seguito da gennaio con 299 milioni di euro e aprile con 279 milioni di euro. Al contrario, nel mese di febbraio sono stati investiti solo 110 milioni di euro. Gli investimenti diretti esteri sono scesi lo scorso anno del 10,6 per cento rispetto al 2013, a circa 2,43 miliardi di euro rispetto ai 2,71 miliardi di euro del 2013,I Ricavi si attestano a 185,0 milioni di euro, +21% rispetto a 153,0 milioni di euro nel 2013. Con ricavi pari a 163,9 milioni di euro in crescita del 23%, la divisione e-Commerce rappresenta il principale driver di crescita del Gruppo, mentre la divisione Vertical Content, con ricavi pari a 21,1 milioni di euro in crescita dell’8%, ha sovraperformato in un contesto nazionale sfavorevole nel mercato dell’advertising.
La divisione e-Commerce ha registrato un significativo incremento in tutte le tipologie di prodotto: in particolare i ricavi della categoria “Elettronica”, pari a 75,7 milioni di euro, registrano un incremento del 24%, mentre i ricavi della categoria “Elettrodomestici”, pari a 31,3 milioni di euro, rilevano una crescita del 51% attribuibile all’ampliamento della gamma di prodotti offerti e allo sviluppo dei servizi “premium” di consegna, installazione e ritiro dell’usato, oltre allo sviluppo della rete di Pick&Pay e Lockers, che al 31 dicembre 2014 sono pari rispettivamente a n. 66 e 90 (rispettivamente n. 56 e 0 al 31 dicembre 2013).aprire
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Il Margine Lordo è pari a 41,7 milioni di euro, +15% rispetto a 36,4 milioni di euro nel 2013, corrispondente a un margine del 22,5% (23,8% nel 2013) in diminuzione per effetto del differente mix di prodotti venduti.
L’EBITDA è pari a 3,8 milioni di euro, +53% rispetto a 2,5 milioni di euro nel 2013; l’EBITDA margin si attesta al 2,0%, in miglioramento rispetto all’1,6% nel 2013. Complessivamente l’incidenza dei costi operativi si è ridotta, passando dal 22,2% nel 2013 al 20,5% nel 2014. Gli incrementi contenuti registrati nei costi generali e amministrativi (+5,6%), nei costi commerciali e di marketing (+1,8%) e nei costi IT (+7,4%) dimostrano la significativa scalabilità della struttura operativa. L’incremento dei costi di logistica (+23,5%) è dovuto ai maggiori volumi di vendita di elettrodomestici, mentre l’incremento dei costi di produzione contenuti (+18,5%) è legato ai nuovi contenuti video prodotti dalla divisione Vertical Content.
L’EBIT è pari a -1,9 milioni di euro, in miglioramento di 0,5 milioni di euro rispetto a -2,4 milioni di euro nel 2013, principalmente per effetto del maggior Margine Operativo Lordo, parzialmente compensato dai maggiori ammortamenti registrati a fronte de
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Il Risultato Netto è pari a -2,1 milioni di euro (+0,8 milioni di euro rispetto a -2,9 milioni di euro nel 2013).
Il Gruppo presenta una Liquidità Netta pari a 0,8 milioni di euro: la variazione rispetto al 31 dicembre 2013 (Liquidità Netta pari a 4,2 milioni di euro) è attribuibile per 9,5 milioni di euro all’assorbimento di risorse finanziarie connesse alle attività di investimento, per 1,4 milioni di euro all’assorbimento di risorse finanziarie a fronte dei costi sostenuti per la quotazione e per 7,3 milioni di euro alla generazione di risorse finanziarie connesse all’aumento di capitale a seguito della sottoscrizione dei Warrant 2011_2014.
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I Ricavi, pari a 1,6 milioni di euro, si riferiscono quasi esclusivamente a riaddebiti effettuati a società del Gruppo e risultano in linea con l’esercizio precedente; nel 2013 includevano alcuni servizi a società precedentemente controllate e cedute in quanto operanti nel settore consulenza.
L’EBITDA è pari a -3,2 milioni di euro, in diminuzione di 581 migliaia di euro rispetto al 2013 per effetto di minori ricavi e di maggiori costi per servizi necessari per migliorare i processi aziendali in vista del processo di quotazione. Tali maggiori costi hanno condizionato l’andamento del Risultato Operativo (EBIT), del Risultato ante imposte (EBT) e del Risultato Netto.
L’Assemblea ha deliberato di coprire la perdita di esercizio pari a Euro 2.659.887 mediante utilizzo, per corrispondente importo, della riserva.
Nomina di un Amministratore
L’Assemblea ha confermato la nomina del dott. Stefano Quintarelli quale consigliere di amministrazione, che resterà in carica sino alla scadenza dell’attuale Consiglio di Amministrazione e pertanto fino all’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015.
Si ricorda che il Dottor Stefano Quintarelli, consigliere non esecutivo e indipendente1, membro del Comitato Controllo e Rischi e Parti Correlate nonché Presidente del Comitato per la Remunerazione, era stato nominato dal Consiglio di Amministrazione in data 22 gennaio 2015, a seguito delle dimissioni rassegnate da un consigliere. La nomina del Dott. Stefano Quintarelli è avvenuta, ai sensi dell’art. 15 dello statuto sociale, senza applicazione del sistema del voto di lista e, quindi, tramite deliberazione assunta a maggioranza relativa. Per quanto a conoscenza della Società, il Dott. Stefano Quintarelli, alla data odierna, non detiene azioni Banzai.
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Stando allo studio, il consumo interno e' incrementato dall'inizio dell'anno anche grazie all'aumento della fiducia della popolazione nell'andamento dell'economia e alla speranza di future crescite degli stipendi visto l'attuale contesto economico. La compagnia di consulenza prevede anche un incremento degli investimenti nell'economia interna.
Per la
Romania la grande opportunita' e' rappresentata dalla riduzione dell'Iva per i generi alimentari che sta fortemente rilanciando l'economia attraverso i settori dell'agricoltura e agroalimentare e quelli connessi come trasporti merci e servizi alla popolazione. La legge prevede specificatamente che la riduzione dell'Iva si applichi su tutta la catena economica, dal produttore al consumatore finale, il che rende tutti i partecipanti al ciclo economico del settore agroalimentare e agricolo beneficiari diretti dalla riduzione.
Inoltre, la normativa prevede che la riduzione dell'Iva si applichi anche nel caso in cui un prodotto alimentare viene utilizzato come materia prima per la produzione di cosmetici, bevande alcooliche o altro, fermo restando che i rispettivi prodotti hanno come destinazione il consumo da parte della popolazione.
L'alto livello dell'Iva insieme alle altre tasse ed imposte che i produttori e i commercianti dovevano prima pagare allo stato hanno fatto si che questi scaricassero i rispettivi costi sul consumatore finale portando ad una riduzione drastica del consumo.
Il peggiore caso della sovratassazione, con implicazioni su tutti i settori dell'economia, sono stati i carburanti dove la percentuale delle tasse, imposte, accise e Iva sul prezzo totale di un litro di combustibile rappresentava il 60 per cento, come in Italia.
Tasse alte anche nel caso delle bevande alcooliche dove variavano fra il 40 per cento per birra e vino e il 75 per cento per i superalcolici (esattamente come hanno imposto in Italia i governi Monti e Renzi) . Per il caffe' il totale delle tasse ed imposte rappresentavano il 30 per cento del prezzo finale.
Ora, col taglio netto dell'Iva voluto dal governo,
l'economia della Romania sta vivendo un boom economico, e possedere la propria valuta sovrana mette al riparo la Romania dal disastro dell'euro e della folli politiche imposte dall'eurozona agli stati che disgraziatamente ne fanno parte, come l'Italia.